Medaglia portafortuna con rappresentazione della dea hindu Durgā.
Bronzo Giallo, 27 x 15 mm.
TECNICA
Pendente realizzato artigianalmente nel mio lab da prototipo in cera ricavato da matrice indiana con intaglio eseguito a mano; il modello così ottenuto, lavorato ripassando manualmente l'incisione, con un focus particolare su bordi e texture in modo da conferire al pezzo un aspetto 'archeologico', è stato in seguito fuso con la tecnica antichissima della Cera Persa e poi interamente rilavorato con sgrossatura, spiantonatura, carteggiatura, lucidatura e satinatura.
Ho inserito di seguito la gemma centrale attraverso la tecnica dell'incastonatura 'a battuto'.
Per quanto i soggetti dei ciondoli DARSHAN con analoga iconografia si assomiglino tra loro in ragione del fatto che provengono da una matrice comune, ogni pezzo è unico e irreplicabile nei suoi dettagli costitutivi per via della lavorazione completamente artigianale. Nessun pezzo potrà mai essere uguale ad un altro, ed ognuno porterà con sé impresso un aspetto formale unico e speciale.
BRONZO GIALLO
il Bronzo Giallo è un materiale pregiato e altamente durevole nel tempo. Si tratta di una lega di Rame e Stagno che non contiene Nichel. La sua progressiva patinatura è da considerarsi un fenomeno assolutamente naturale; è possibile pulirlo di tanto in tanto con una goccia di Sidol strofinato su un panno morbido oppure con qualche goccia di limone e un pizzico di sale da cucina, da sfregare direttamente sulla superficie.
Risciacqualo poi con abbondante acqua fredda e asciugalo bene, meglio se con l'aiuto di un asciugacapelli tenuto a ca 15-20 cm, in modo da eliminare qualunque traccia di umidità residua.
🌿DURGĀ
Durgā: 'L'inaccessibile', 'colei che difficilmente si può avvicinare', una delle più importanti manifestazioni della Devī, la Dea Madre, per la cultura vedica e poi hindu.
Ammantata di una veste rossa come il sangue che rappresenta la sua vitale e costante energia nel combattere le forze avverse, e legata alla figura di Pārvatī e di Kālī come avatār, rappresenta la doppia natura della Madre, benevola e terrifica, creatrice e distruttrice a un tempo. La forza più sfolgorante di quel Feminino Sacro, nei millenni obliterato e poi dimenticato, il cui culto si perde nella notte dei tempi e nella cultura indoeuropea più antica.
Il suo veicolo è un Leone (talvolta, in alcune rappresentazioni, una Tigre), che incarna in tutta pienezza la sua forza, insieme all'espressività e all'invincibilità che promana dalla capacità di domare il proprio ego.
Esattamente come Shiva -suo sposo e pari- viene spesso raffigurata in forma tryambaka, con il Terzo Occhio ben visibile sulla fronte a indicare la visione tridimensionale data dall'addizione della visione divina a quella umana binoculare.
I suoi attributi variano nelle diverse rappresentazioni, ma tra le sue mani si ritrovano spesso:
-il Disco, che simboleggia il sole, la nascita e la morte, nel ciclo continuo del Samsara;
-la Conchiglia, Shankha, origine del suono primordiale AUM, in grado di atterrire con la vibrazione la forza dei nemici;
-la Spada, simbolo di distruzione e vittoria sull'ignoranza da parte della saggezza, che amputa gli ostacoli inutili, i rami secchi e tutte le memorie e gli attaccamenti non funzionali che intralciano la strada e impediscono il fluire dell'esperienza;
-l'Arco e la Freccia, simboli al contempo di comando sul caos e di difesa del proprio spazio;
-la Clava, legata al non-attaccamento e al potere del Tempo che rende polvere ogni cosa, in un ciclo di impermanenza senza fine;
-il Fiore di Loto, che rappresenta la forza e la purezza dello sforzo evolutivo dell'anima attraverso il ciclo delle reincarnazioni;
-il Tridente di Shiva, per il potere sui tre mondi (fisico, mentale e spirituale), sui tre guna (sattva, rajas e tamas), sulle tre nādī (Ida, Pingala e Sushumna), sui tre tempi (passato, presente e futuro) e sui tre poteri (creazione, conservazione, trasformazione);
E poi, per finire, un attributo che non è un oggetto ma il prolungamento di una condizione di illuminazione: il gesto dell'Abhaya Mudra, che una delle mani proietta nello spazio, è il simbolo della non-paura, il sigillo della tranquillità e della sicurezza nell'affidamento al fluire della vita.
Indossalo con gioia e regalati un sorriso!
Ciondolo Amuleto con Durgā
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Non crediamo che le pietre siano dotate di poteri magici di per sé: promuoviamo invece e piuttosto un loro uso come da tradizione, più per ciò che simboleggiano o che hanno il potere di evocare che non per un effetto terapeutico in alternativa ad un approccio medico.
Ognuno di noi appartiene ad una determinata cultura simbolica ed iconografica, che dipende dalla matrice culturale più ampia nella quale si è nati; noi studiamo e ricerchiamo questo aspetto, di cui le pietre e il loro impiego nella storia fanno parte, e ci piace indagare i diversi simbolismi che sono stati associati a determinate varietà gemmologiche in diverse culture, tra le quali ci sono anche la tradizione Ayurvedica indiana e la Cristalloterapia.
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